ATTENZIONE alla FORMAZIONE!

“Durante i miei nove anni alle scuole superiori
non sono riuscito a insegnare niente ai miei professori.”
Bertold Brecht

Car* collega,

dedichiamo la newsletter di Febbraio ad un tema centrale nella vita professionale di tutta la Comunità: la formazione.

La formazione post-universitaria rivolta a psicologi e psicologhe offre una variegata gamma di opportunità, tra cui scuole di specializzazione, master e corsi di formazione di diversa durata. In questa newsletter, vorremmo porre l’attenzione sui master e corsi, poiché a differenza delle scuole di specializzazione, mancano di qualunque monitoraggio da parte del Ministero o di altre Istituzioni che ne garantiscano la qualità.

Negli ultimi anni, forse anche a seguito del periodo pandemico con l’inevitabile incremento della formazione on line, l’offerta di Master e Corsi ha conosciuto un’esplosione senza precedenti.

Per coloro che desiderano approfondire le proprie competenze, si apre una varietà di possibilità che rende molto complesso orientarsi tra le offerte.  È indiscutibile che tale aumento sia riconducibile agli obblighi ECM, ma vorremmo ribadire che, se da un lato l’aggiornamento professionale è necessario e da difendere, il processo di implementazione presenta e svela rischi che necessitano urgenti cambiamenti.

Ricordiamo che le procedure e le regole per l’ottenimento degli ECM non sono decise dall’Ordine, ma vengono stabilite dal Ministero e amministrate dalla Commissione Ministeriale del Cogeaps. Quando leggiamo “approvato dal MUR”, dobbiamo comprendere che questo non rappresenta un timbro di qualità del corso o dei suoi docenti, ma piuttosto l’adempimento delle formalità amministrative necessarie per ottenere crediti ECM.

Purtroppo, l’unica e vera regola che vige attualmente sembra essere quella commerciale: chi meglio sa vendere ottiene un maggiore numero di iscrizioni.
Ci troviamo, di conseguenza, sommersi da una moltitudine di proposte che giungono nelle nostre caselle di posta quotidianamente con una veste più o meno accattivante ma spesso senza garanzie rispetto all’affidabilità e alla qualità dei contenuti e dei docenti.

Quale possibile soluzione?

Riteniamo che il Ministero dovrebbe porre fine a questa confusione e assumere l’impegno di una più affidabile verifica di queste proposte. Sarebbe necessario istituire una Commissione Nazionale di vigilanza che analizzi contenuti, CV dei docenti e coerenza tra expertise e i contenuti erogati.

Crediamo, infatti, che la formazione debba basarsi primariamente sui contenuti e sulla qualità dei docenti, anche perché i colleghi che decidono di investire in una formazione post-universitaria sono alla ricerca di esperienze che favoriscono lo sviluppo professionale e personale.  

A proposito dei contenuti, sarebbe necessaria una maggiore attenzione al tipo di cornice teorico-scientifica a cui viene ricondotta la formazione, valutando se e in quale modo quest’ultima si inscrive nella letteratura di riferimento nazionale e internazionale: un corso può anche proporsi con contenuti diversi e innovativi, sapendoli tuttavia collocare nelle loro specificità e in attento raffronto con i modelli contemporanei.

Quanto ai docenti, crediamo che bisognerebbe monitorare la formazione dei formatori! Non è accettabile che chiunque, indipendentemente dalle competenze didattiche o dalla rilevanza del proprio curriculum scientifico, possa insegnare.

Questo principio di attenzione ai docenti è seguito da alcune realtà che prevedono percorsi dedicati ai formatori a garanzia della loro capacità d’insegnamento. Sarebbe auspicabile un monitoraggio continuo della qualità delle esperienze formative di tutte le colleghe e i colleghi, anche perché solo una comunità professionale con una formazione adeguata è in grado di incontrare e rispondere adeguatamente ai bisogni delle cittadine e dei cittadini che si rivolgono a essa. Purtroppo, non sono rari i casi di docenti con CV completamente disallineati rispetto ai corsi dei quali si assumono la responsabilità: per esempio, docenti che hanno maturato esperienza in una certa area teorica ma si improvvisano esperti in ambienti diversi, oppure con un CV che non dimostra un adeguato livello di maturità professionale.

Come muoversi oggi?

L’unico strumento del quale disponiamo attualmente è un’attenta valutazione dei corsi che ci vengono proposti, esaminando accuratamente programmi e docenti e scartando le situazioni che offrono solo titoli attraenti ma nessuna o poca sostanza!

TIPS: Ricordatevi che per assolvere all’obbligo relativo agli ECM potete fruire gratuitamente dei corsi proposti dall’Ordine regionale e dall’Ordine nazionale: potete così selezionare un numero ridotto di corsi a pagamento focalizzati sui vostri interessi e sulla qualità della proposta. Una volta assolto l’obbligo non avete la necessità di frequentare corsi! Diciamoci anche un’altra cosa forse scontata: potete immaginare di apprendere in autonomia tornando a leggere libri e articoli che vi consentono, in quanto laureati e spesso specializzati, di sviluppare nuove conoscenze e competenze. Il vantaggio del corso è che, se il docente è competente, può rendere vivo il percorso di acquisizione della conoscenza del suo argomento di insegnamento: se dovete affidarvi a docenti improvvisati, è senz’altro meglio puntare su voi stessi!

In conclusione, vogliamo contrastare la logica commerciale di alcuni Istituti di formazione che privilegiano la quantità rispetto alla qualità, solo per ragioni economiche. Dobbiamo far sentire la nostra voce e, per questo, vi invitiamo a scegliere una formazione autentica, valida e in linea con le vostre aspettative professionali. Scegliere attentamente e con consapevolezza è oggi l’unica soluzione!
 
Un caro saluto,

Il direttivo di Professione Psicologo

Franco Del Corno – Presidente
Laura Parolin – Vicepresidente
Chiara Ratto – Segretario
Matteo Sozzi – Tesoriere
Toni Fresco – Responsabile della Comunicazione