Nuovo codice deontologico – Evolversi in sintonia con una professione che cambia

,

Il Codice Deontologico degli Psicologi, vent’anni dopo la sua introduzione, continua a evolversi con la professione stessa, riflettendo le trasformazioni nel contesto sociale e normativo.

Questo documento, fondamentale per orientare la condotta professionale, si è recentemente sottoposto a una revisione completa per adeguarsi ai cambiamenti intervenuti nella pratica psicologica e nelle normative di settore.

La revisione del codice è stata guidata dalla consapevolezza che la professione psicologica è soggetta a continue trasformazioni, specialmente in risposta a eventi significativi come la pandemia globale che ha evidenziato nuove esigenze e opportunità nel campo della salute mentale.

L’approvazione del nuovo codice è stata il risultato di un processo inclusivo che ha coinvolto gli psicologi stessi attraverso un referendum nazionale online, garantendo così che il nuovo documento riflettesse le esigenze e le prospettive della comunità professionale. Le modifiche apportate al nuovo codice riguardano una serie di aspetti cruciali della pratica psicologica, come il consenso informato e la privacy dei pazienti, evidenziando un impegno continuo per mantenere la pratica professionale al passo con le migliori pratiche etiche e normative.

Il nuovo codice non è solo una serie di regole e divieti, ma rappresenta l’identità stessa della professione psicologica, fungendo da faro per gli psicologi in ogni fase della loro carriera. È una guida agile e contemporanea che mira a garantire una pratica professionale etica e responsabile in un ambiente in costante cambiamento. In questo modo, il codice deontologico rimane vivo e dinamico, accompagnando gli psicologi italiani nel loro impegno verso il benessere delle persone e delle comunità che servono.

La revisione del Codice Deontologico

La revisione ha incluso una Premessa Etica al Codice che ricorda agli psicologi e alle psicologhe che prima ancora dei singoli precetti del codice, esiste un vincolo etico. 

Altresì, la revisione ha previsto l’inserimento di un titolo per ogni articolo che favorisce la consultazione degli stessi. 

In rilievo è posta la questione dell’adeguamento di genere, assunta nel Codice, anche in ragione della numerosità del genere femminile all’interno della comunità professionale che la rende particolarmente sensibile al tema. Le precisazioni lessicali hanno un significato trasversale alle precisazioni scientifiche, culturali e normative intervenute nel corso degli ultimi decenni: hanno reso, quindi, il Codice terminologicamente più “corretto” e contemporaneo. 

Scopo del Codice deontologico è costituire il riferimento per la condotta di tutte le psicologhe e di tutti gli psicologi, qualunque sia il loro orientamento teorico applicativo, l’ambito scientifico e di ricerca, la metodologia e gli strumenti utilizzati, la loro attività professionale. 

Le psicologhe e gli psicologi fondano le loro ricerche e la loro pratica professionale su conoscenze scientifiche specifiche, discusse e condivise dalla comunità scientifica internazionale e nazionale: l’oggetto di questa scienza è l’insieme dei rapporti reciproci tra la vita psichica, le dimensioni relazionali e i comportamenti individuali, di gruppo, di comunità. 

Tutto questo impegna le psicologhe e gli psicologi a prestare particolare attenzione alle conseguenze delle proprie scelte e delle proprie azioni professionali. 

La buona pratica professionale è la pietra angolare all’interno della relazione tra professionista e cliente (o paziente o utente) e nasce dall’integrazione dei quattro principi etici che caratterizzano la professione. Tale buona pratica esclude ogni intervento, orientamento teorico, metodo o tecnica psicologica che possa confliggere con tali principi. 

  1. Rispetto e promozione dei diritti e della dignità delle persone e degli animali Le psicologhe e gli psicologi rispettano e promuovono i diritti fondamentali della dignità e del valore di tutte le persone e degli animali. In particolare, operano per la promozione della libertà, dell’autonomia e del benessere psicologico, nel rispetto della soggettività di ciascuna persona, gruppo o comunità. 
  2. La competenza delle psicologhe e degli psicologi è data sia da conoscenze teoriche acquisite all’Università e attivamente integrate e aggiornate, sia da una pratica sottoposta al confronto tra pari e alla supervisione di colleghe o colleghi esperti e altamente qualificati.  Le psicologhe e gli psicologi assicurano e mantengono alti standard di formazione e competenza nell’ambito professionale in cui operano; riconoscono i limiti delle loro specifiche competenze e i confini dei loro ambiti di intervento; utilizzano solo metodi, strumenti e tecniche per i quali si sono preparati attraverso una specifica e adeguata formazione scientifica, un costante training, un’attiva esperienza professionale. La loro formazione è sottoposta ad un continuo aggiornamento scientifico e metodologico. 
  3. Le psicologhe e gli psicologi hanno la responsabilità professionale e scientifica verso le persone che a loro si rivolgono, verso la comunità e verso la società in cui lavorano e vivono, e verso l’ambiente che li circonda.  Pertanto, le psicologhe e gli psicologi si assumono la responsabilità della scelta dei metodi, degli strumenti e delle tecniche, della loro applicazione e delle prevedibili conseguenze, prestando attenzione affinché le loro prestazioni non vengano usate in modo strumentale e in contrasto con il principio del rispetto dei diritti e della dignità delle persone e degli animali. 
  4. Le psicologhe e gli psicologi operano affinché i loro interventi e le loro attività professionali siano sempre ispirati da onestà intellettuale, integrità professionale, lealtà umana. L’impegno alla trasparenza nel presentare il proprio ruolo e i propri metodi, ad esplicitare gli strumenti utilizzati e ad informare circa le prestazioni e gli interventi offerti è uno dei presupposti fondamentali del saper fare e del saper essere delle psicologhe e degli psicologi.  Il tempo della comunicazione è tempo di cura. 

L’importanza del codice deontologico non può essere sottovalutata, poiché oltre a fornire orientamento professionale, contribuisce anche a creare un senso di coesione e responsabilità all’interno della comunità degli psicologi. Il rispetto e l’applicazione dei principi etici e delle linee guida del codice sono essenziali per mantenere gli standard più elevati nella professione psicologica e per garantire la fiducia del pubblico nei confronti degli psicologi.

Inoltre, il processo di revisione del codice stesso rappresenta un momento di riflessione e crescita per la professione psicologica, in cui gli psicologi hanno l’opportunità di valutare criticamente le proprie pratiche e valori professionali. Ciò favorisce una cultura di miglioramento continuo e adattamento alle esigenze mutevoli della società.

Il nostro codice i non è solo un documento statico, ma un documento vivo che si evolve insieme alla professione stessa. È un punto di riferimento cruciale che guida gli psicologi nella loro pratica quotidiana, promuovendo standard etici elevati e sostenendo la qualità e l’integrità della professione psicologica nel suo complesso.

Davide Baventore
Psicologo, Psicoterapeuta, Vicepresidente OPL