La psicologia a difesa dei diritti umani

In questi ultimi anni si va sempre più affermando la profonda connessione tra la psicologia e la difesa dei diritti umani. In un mondo sempre più complesso e interconnesso, riconosciamo il ruolo fondamentale che la psicologia svolge nel comprendere, promuovere e difendere i diritti fondamentali di ogni individuo.  

Non è possibile costruire una gerarchia dei diritti ma nello spazio che segue abbiamo dedicato attenzione ad alcuni ambiti target. 

Quali sono gli ambiti applicativi per la professione psicologica in qui si colloca quest’area di interesse?

Diritti dell’infanzia

Crediamo debba essere potenziata la rete con i pediatri di libera scelta e la messa a punto dei servizi di psicologia delle cure primarie. 

Molti sono gli ambiti in cui le figure professionali delle psicologhe e degli psicologi rivestono un ruolo centrale per comprendere e intervenire nell’ambito dello sviluppo individuale. Riteniamo essenziale acquisire conoscenze sul funzionamento psicologico nelle diverse fasi dell’età al fine di fornire sostegno non solo ai bambini, ma anche alle loro famiglie. L’attenzione ai bisogni specifici e alle dinamiche familiari rappresenta il principale fattore di protezione, consentendo di lavorare sulle capacità o sulle difficoltà per potenziare le risorse disponibili. È cruciale presidiare e potenziare luoghi pubblici e gratuiti dove psicologi e psicologhe possono svolgere il loro ruolo, come scuole, consultori, servizi di tutela e strutture specializzate.

Sottolineiamo l’importanza dell’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, che riconosce il diritto all’ascolto delle opinioni del minore. Questo diritto non dovrebbe limitarsi alle procedure giudiziarie, ma estendersi alla pratica quotidiana dell’ascolto in tutti gli aspetti della vita del bambino.

Per noi, l’ascolto dei bambini è un impegno che permea non solo la pratica clinica quotidiana ma anche tutte le attività preventive in cui gli psicologi operano. Riteniamo cruciale prestare attenzione alle emozioni durante l’ascolto, poiché attraverso di esse si manifesta il sé, la gioia, la sofferenza e l’interesse del bambino. Spesso i bambini possono avere difficoltà a esprimere le proprie emozioni, il che può generare paura o confusione. La difesa dei bambini implica aiutarli a dare un nome e un significato ai propri stati affettivi, facilitando questo processo anche negli adulti che li accompagnano nella crescita.

Le emozioni non solo giocano un ruolo centrale nella crescita ma sono fondamentali anche per i processi di apprendimento, potendoli favorire o ostacolare. Promuoviamo una cultura del diritto al gioco come attività fondamentale per lo sviluppo attraverso esperienze dirette.

Riteniamo inoltre essenziale vigilare sull’educazione negli ambienti digitali per favorire un utilizzo positivo e consapevole. Nel 2021 le Nazioni Uniti hanno pubblicato un documento con cui viene ampliata la convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC – Convention on the Rights of the Child) anche agli ambienti digitali. L’obiettivo è quello di spostare l’attenzione dai pericoli/rischi della rete, che rimangono anche in questo documento, alle opportunità che il digitale offre.

Per saperne di più leggi qui:

https://www.unicef.it/convenzione-diritti-infanzia/

https://www.unicef.it/convenzione-diritti-infanzia/

https://www.giuntiscuola.it/articoli/diritti-dei-bambini-in-un-mondo-disegual

https://transiti.net/diritti-dei-bambini-nel-digitale/

https://gruppocrc.net/crc/

Diritti delle donne

Viviamo un periodo storico in cui la consapevolezza sulla necessità di promuovere l’equità di genere e le pari opportunità è più forte che mai. Riconoscendo l’importanza di rispondere a questa esigenza sociale, bisogna mettere a terra una rete che accolga e illustri il lavoro che le psicologhe svolgono in tremini di prevenzioni nei tanti luoghi in cui si può intervenire e dedicare attenzione al lavoro dei Centri Antiviolenza, come luoghi di protezione e cura delle donne che subiscono maltrattamenti.

La nostra proposta è quella di investire sulla prevenzione prestando attenzione a progetti che mettano al centro le donne, riconoscendo che sono soggette a maggiori discriminazioni e limitazioni al pieno godimento dei propri diritti. 

Si deve dare spazio a progetti che mettano l’empowerment al primo posto, inteso come una forma di capacità/abilità della donna di prendere decisioni in autonomia e di ottenere dei risultati: sosteniamo il senso di agency delle donne, cioè il lavoro di fare sentire che IO CI SONO E IO VALGO. L’idea è quella di favorire l’autodeteminazione (Ryan, RM, & Deci, EL, 1980) ripendendone i principi cardine. 

Secondo questa teoria il benessere individuale è il risultato della soddisfazione di tre bisogni psicologici di base: 

Bisogno di competenza, cioè la capacità di esercitare il controllo sui risultati delle proprie azioni e lo sperimentare il possesso di abilità; 

Bisogno di autonomia, impulso universale di essere agenti causali della propria vita e agire in armonia con il proprio sé integrato, diversa dall’indipendenza dagli altri che anzi rientrano nella dimensione della relazionalità;

Bisogno di relazioni, vale a dire lo sviluppo e mantenimento di relazioni personali.

Riteniamo centrale il documento del CNOP “Contrastare la violenza domestica e di genere: una priorità per la professione psicologica”, che delinea i principi a cui si ispira la professione psicologica e le linee di azione ritenute necessarie: 

1) Prevenzione: costruzione di una cultura non violenta verso le donne;
2) Contrasto della violenza imminente-iniziale,
3) Contrasto alla violenza agita;
4) Recupero, sostegno e inclusione.

Per saperne di più leggi qui

Diritti LGBTQI+

L’Associazione Professione Psicologo è impegnata nella promozione dei diritti LGBTQI+ e nella lotta contro ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

Attraverso iniziative di prevenzione, sostegno psicologico, formazione, partecipazione a ricerche nazionali e internazionali, ci dedichiamo a creare una società inclusiva, rispettosa e consapevole dei diritti umani di ogni individuo, indipendentemente dalla sua identità di genere o orientamento sessuale.

Riteniamo che ogni persona abbia il diritto inalienabile di vivere libera da discriminazioni, violenze e stigmatizzazioni. Sosteniamo appieno la legge internazionale sui diritti umani che impone agli Stati l’obbligo giuridico di garantire a ogni individuo il pieno godimento di questi diritti senza distinzioni di alcun tipo.

Impegno Attivo nei Diritti LGBTQI+:

La nostra Associazione, considerandosi un punto di riferimento competente per le istituzioni e la società, si impegna in modo sempre più attivo nel campo dei diritti umani, con particolare attenzione alla comunità LGBTQI+. In coerenza con il nostro mandato etico-deontologico, riteniamo essenziale che la comunità professionale, attraverso la voce autorevole del nostro Ordine, supporti e promuova azioni di sensibilizzazione per diffondere una cultura inclusiva e di rispetto per tutti i diritti.

Diritto all’Autodeterminazione e Lotta Contro le Discriminazioni

Promuoviamo il principio fondamentale all’autodeterminazione, sostenendo che ogni individuo ha il diritto di riconoscere e affermare la propria identità di genere e il proprio orientamento sessuale. Sosteniamo appieno l’idea che vivere senza discriminazioni, violenze e stigmatizzazioni sia un diritto inalienabile per ciascuna persona.

Implementazione della Legislazione Internazionale sui Diritti Umani

Riteniamo che ogni persona abbia il diritto di vivere libera da discriminazioni, violenze e stigmatizzazioni.  Abbiamo a cuore la piena attuazione della legislazione internazionale sui diritti umani, che impone agli Stati l’obbligo giuridico di garantire a tutti i cittadini il pieno godimento di tali diritti senza alcuna forma di discriminazione. Ci impegniamo a monitorare e promuovere iniziative che garantiscano l’applicazione concreta di queste leggi a vantaggio di ogni individuo, indipendentemente dalla sua identità di genere o orientamento sessuale.

Impegno Attivo nei Diritti della Comunità LGBTQI+

La nostra Associazione si pone come punto di riferimento competente per le istituzioni e la società nel campo dei diritti umani, con particolare attenzione alla comunità LGBTQI+. In coerenza con il nostro mandato etico-deontologico, crediamo che la voce autorevole del nostro Ordine debba essere utilizzata per sostenere e promuovere attivamente azioni di sensibilizzazione. Ci proponiamo di diffondere una cultura inclusiva e di rispetto per l’autodeterminazione individuale, lavorando per superare ogni forma di pregiudizio. 
Attraverso iniziative di prevenzione, sostegno psicologico, formazione e la partecipazione a ricerche nazionali e internazionali, ci adoperiamo per contribuire alla creazione di una società che sia autenticamente rispettosa e consapevole dei diritti umani.

Iniziative Tangibili

Nel 2019, la nostra collega Laura Parolin ha guidato un ciclo di incontri formativi mirati a potenziare le competenze in materia di prevenzione e intervento clinico con le persone LGBTQI+, armonizzandole al codice deontologico italiano. Da quando è diventata Presidente, ha sostenuto la costituzione di una consulta, con un gruppo di lavoro dedicato. Questa consulta ha preso la decisione di far partecipare attivamente l’Ordine al GayPride, conscia che la conquista dei diritti è un impegno continuo che richiede presidi attivi e partecipazione costante.

Unisciti a noi nel nostro impegno per i diritti LGBTQI+.

Siamo qui per costruire un mondo in cui ogni individuo, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, possa vivere una vita libera, dignitosa e rispettosa dei propri diritti umani fondamentali.

Diritti dei pazienti psichiatrici

Molte cittadine e cittadini affrontano  sfide quotidiane legate alla stigmatizzazione, discriminazione e violazioni della loro dignità a causa di disturbi mentali. Questi individui spesso si trovano relegati in istituzioni, emarginati dalla società e sottoposti a trattamenti degradanti e abusi fisici e psicologici. L’accesso limitato a servizi educativi, sanitari e lavorativi li priva dell’opportunità di partecipare appieno alla vita sociale e politica delle loro comunità, negando loro la possibilità di prendere decisioni autonome sulla propria esistenza.

Siamo fermamente convinti che la psicologia debba riaffermare il proprio ruolo in questo contesto, evitando di sottrarsi ai pazienti più gravi e di limitare la cura esclusivamente all’ambito psichiatrico. È imperativo intervenire in modo deciso per promuovere il benessere e il recupero di questi pazienti, migliorando sia la loro qualità di vita che le prospettive di recupero. Dobbiamo aiutare non solo i pazienti ma anche i loro familiari a combattere la vergogna che ancora abita in questi contesti, aiutandoli a far valere i loro diritti troppo spesso calpestati. 

In risposta a questa sfida, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) propone che i sistemi sanitari migliorino l’assistenza alle persone con disabilità psichiche attraverso diverse linee guida:

  • Fornire servizi orientati al recupero: Si sottolinea l’importanza di offrire servizi che ispirino speranza e sostegno per raggiungere gli obiettivi e le aspirazioni di ciascun individuo.
  • Rispettare l’autonomia individuale: Garantire il rispetto per l’autonomia delle persone, inclusa la facoltà di decidere sul proprio trattamento, riconoscendo il diritto di ciascuno di avere un ruolo attivo nelle decisioni riguardanti la propria salute mentale.
  • Assicurare cure di qualità: Promuovere cure che non solo rispettino i diritti umani, ma che siano sensibili ai bisogni delle persone coinvolte, rispettando i loro valori e le loro scelte.

Al di là del contesto sanitario, le comunità possono svolgere un ruolo fondamentale nella promozione della dignità delle persone con disabilità psichiche. Alcune azioni proposte includono:

  • Partecipazione attiva alla vita comunitaria: Promuovere l’inclusione sociale e riconoscere il valore delle persone con malattie mentali nel contribuire al tessuto sociale.
  • Rispetto per l’autonomia individuale: Garantire il rispetto per le scelte personali riguardo a dove e come vivere, comprese le questioni personali e finanziarie.
  • Accesso a opportunità di vita: Assicurare l’accesso equo al lavoro, all’istruzione, all’abitazione e al sostegno sociale.
  • Coinvolgimento nelle decisioni: Consentire alle persone con disabilità psichiche di partecipare attivamente alle decisioni che influenzano le politiche e i servizi di salute mentale.

In questo contesto, è cruciale promuovere una consapevolezza diffusa e impegnarsi attivamente per superare le barriere che ostacolano il pieno riconoscimento e la dignità delle persone con disabilità psichiche nella nostra società.

In Lombardia, emergono alcune preziose realtà associative e cooperative che agiscono come veri e propri corpi intermedi, colmando il vuoto lasciato dall’assenza di servizi pubblici adeguati. Tra queste, desideriamo sottolineare e invitarvi a scoprire ulteriormente quelle presenti nei link sottostanti:

https://studiocomelli.it/basti-menti/

https://www.brigatabasaglia.org/

https://www.scaccomattomilano.com/

Diritti nel mondo della disabilità

Le psicologhe e gli psicologi che lavorano con nell’ambito della disabilità si occupano del percorso di accettazione, della crescita e della conquista dell’autonomia personale. Riteniamo importante che la logica degli interventi si sposti da una posizione di assistenzialismo a un invetsimento su progettualità ed obiettivi. In tale modo, l’attenzione clinica si sposta sulle risorse e le potenzialità delle persone disabili. Anche in questo ambito crediamo doveroso intervenire per  superare i pregiudizi e affrontare  le paure che possono insorgere. Dedicare investimenti, prevenzione ed interventi ai familiari è una linea cheriteniamo non solo necssaria, ma efficace. 

https://www.famigliedisabililombarde.it/

https://www.anffasmilano.it/

https://www.disabilinews.com/link-associazioni-onlus-per-disabili/

Riteniamo interessante approfondire il concetto di International Classification of Functioning, Disability and Health (IFC) uno standard per misurare la salute e la disabilità. La proposta è quella di consideraro il soggetto nella sua interezza con un’atenzione all’ambiente in cui vive. La persona al centro e il focus sull’ambiente che lo circonda permettono a nostro giudizio di favorire l’emergere delle risorse a disposizione. 

Per saperne di più leggi qui:

https://www.who.int/standards/classifications/international-classification-of-functioning-disability-and-health

La nostra proposta

Come Professione Psicologo, è per noi essenziale mettere in luce il forte legame tra la psicologia e la difesa dei diritti umani, affrontando come la nostra professione nelle sue varie declinazioni sia un potente mezzo di comprensione, promozione e tutela dei diritti fondamentali di ciascun individuo. 

La psicologia, intesa come disciplina che indaga sulle complesse interconnessioni tra relazioni, mente, cervello e comportamento umano, si presenta come una lente d’analisi unica. Un recente esempio del nostro impegno in questa direzione è la creazione nell’OPL dell’Osservatorio Pari Opportunità e Generi.

Questa lente ci consente di scrutare la profondità delle sfide che dobbiamo comprendere e saper affrontare in questo ambito per potere implementare programmi e progetti di prevenzione ed intervento e riuscire a dare un contributo alla comprensione delle radici dei pregiudizi, dell’oppressione e delle disuguaglianze, ponendo così le basi per un futuro in cui ogni individuo possa fruire appieno dei propri diritti. 

Per questo, il nostro intento è di favorire il superamento delle barriere culturali e sociali, aprendo una finestra sulla diversità di esperienze individuali e collettive.

Vogliamo proporre una visione di un mondo in cui la consapevolezza psicologica non solo identifica le ingiustizie, ma diventa il veicolo per la trasformazione e il progresso sociale.